Dacia Maraini intervistata da Gisella Blanco
La nostra inviata per questo spettacolo di domani sera è influenzata, abbiamo 2 biglietti, chi va?
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n tempo la quaresima
giungeva destando in molti
sentimenti di stizza, a volte di noia,
altre di rigetto. Per pochi era un
“tempo favorevole”, accolto non
per “fare” qualche opera ma per
cercare e ritrovare la verità del
proprio essere. Chi viveva la
quaresima come digiuno,
mortificazione ascetica, occasione
per “fare la carità”, non faceva cose
cattive ma cose che — per dirla con
Gesù — possono compiere anche
quei “religiosi”, sempre presenti in
ogni comunità umana, che cercano
una ricompensa e non conoscono
né l’arte della gratuità né quella
dell’autenticità profonda del cuore.
La quaresima potrebbe invece
essere un tempo in cui tutti,
credenti o non credenti, possiamo
compiere un discernimento e
rafforzare la capacità di dire “sì” e
“no” convinti, scaturiti dalla nostra
coscienza e dal progetto di
convivenza